Raccomandazioni intersocietarie sulla schistosomiasi

 

Schistosomiasis in non‑endemic areas: Italian consensus recommendations for screening, diagnosis and management by the Italian Society of Tropical Medicine and Global Health (SIMET), endorsed by the Committee for the Study of Parasitology of the Italian Association of Clinical Microbiologists (CoSP‑AMCLI), the Italian Society of Parasitology (SoIPa), the Italian Society of Gastroenterology and Digestive Endoscopy (SIGE), the Italian Society of Gynaecology and Obstetrics (SIGO), the Italian Society of Colposcopy and Cervico‑Vaginal Pathology (SICPCV), the Italian Society of General Medicine and Primary Care (SIMG), the Italian Society of Infectious and Tropical Diseases (SIMIT), the Italian Society of Pediatrics (SIP), the Italian Society of Paediatric Infectious Diseases (SITIP), the Italian Society of Urology (SIU).

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STRONGILOIDOSI: RACCOMANDAZIONI PER LA GESTIONE CLINICA IN ITALIA

“STRONGILOIDOSI: RACCOMANDAZIONI PER LA GESTIONE CLINICA IN ITALIA” edito a cura della Società Italiana di Medicina Tropicale e Salute Globale (SIMET).

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SCHISTOSOMIASI: RACCOMANDAZIONI PER LA GESTIONE CLINICA IN ITALIA

“SCHISTOSOMIASI: RACCOMANDAZIONI PER LA GESTIONE CLINICA IN ITALIA” promosso dalla Società di Medicina Tropicale e Salute Globale (SIMET) con la collaborazione della Società Italiana di Parassitologia (SoIPa) e di altre società scientifiche.

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Percorso diagnostico delle parassitosi ematiche e del SRE

A cura del Comitato di Studio per la Parassitologia dell’Associazione Microbiologi Clinici Italiani (AMCLI-CoSP), in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e la Società Italiana di Parassitologia (SoIPa).

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Il controllo delle mosche

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Le Barche con le Ali

di Vezio Puccini

Prefazione: A chi conosce Vezio Puccini viene naturale, quando lo si incontra, chiedergli “quale è stato il tuo ultimo viaggio?” o ancora “quale sarà il tuo prossimo viaggio?”.
E’ emozionante vedere una immancabile luce nei suoi occhi, segno del ricordo delle avventure passate e dell’entusiasmo per quelle future. Quando abbiamo letto “La scia”, da lui descritto come un insieme di fuggevoli immagini e riflessioni raccolte qua e là su questo nostro meraviglioso pianeta e, quando sotto il tunnel della stazione di Bologna, percepimmo che aveva un’altra raccolta nel cassetto, abbiamo fortemente voluto che venisse pubblicata.
Diciotto racconti di viaggio testimoniati in prima persona, più di 20 i paesi visitati, da quelli della Vecchia Europa, alla Cina, il Sud Africa, la Louisiana, le Isole Falkland, la Nuova Zelanda, l’Australia, il Cile e la Terra del Fuoco. Il tutto impreziosito da immagini, fotografie dell’Autore. Ogni racconto, con eleganza e sobrietà, fa ammirare paesaggi e monumenti, fa vivere storia, tradizioni e culture dei luoghi visitati. E’ il viaggiatore e non il turista che scrive, e di ogni paese fa vedere i colori, ascoltare i suoni, sentire i profumi, i sapori e gli aromi e fa parlare con la gente del posto. Senza mai dare un’immagine stereotipata, fa emergere la vera essenza dei luoghi, cogliendone, con la curiosità tipica del ricercatore, le sfumature ed i particolari più profondi. Immancabile, da vero buongustaio, l’attenzione alle tradizioni culinarie ed enologiche dei luoghi. Non mancano i riferimenti alla zootecnia, come gli sparuti gruppi di bovini e di ovini senza custodi che pascolano nelle vaste estensioni di festuche in Bulgaria, le paffute lanose pecore in Irlanda e gli yak in Cina. Segno della sua profonda passione professionale?
Il titolo rievoca ancora una volta la passione di Vezio per le barche, questa volta “barche con le ali”, ali solo per difendersi dalle maree delle coste della Bretagna? Ed in copertina ancora il mare, il mare di ritorno da Pianosa. Dopo “La scia”, omaggio di Titti Giangaspero a nome di tutti gli allievi della Scuola di Bari, “Barche con le ali” vuole essere un omaggio di Napoli – città a lui tanto cara e più volte rievocata in questo libro, per similitudini o differenze con altri posti del mondo – e della Scuola parassitologica napoletana a cui lui ha così incisivamente contribuito.
Grazie Vezio, per i viaggi che ci racconti, per le emozioni che ci trasmetti, per il tuo essere, in ogni occasione, un uomo semplice, un amante della conoscenza.

Giuseppe Cringoli

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Il Sentiero delle Pecore

Lo stavamo aspettando… Dopo “La Scia (Pathways)” (2002) e “Le barche con le ali” (2005), eravamo ansiosi di leggere la terza raccolta dei “racconti di viaggio” di Vezio Puccini, nostro caro amico, oltre che mentore scientifico ed umano. Questa volta, come si evince dalla copertina, sembra che domini la montagna, da Huascaran in Perù, a Ciampedie, Moena, sulle Dolomiti, dove Vezio percorre il Sentiero delle Pecore, “il sentiero altalenante della nostra vita, tracciato prestabilito nella sua essenza ma pieno di variabili imprevedibili che ciascuno sceglie o subisce afferrando al volo un appiglio o lasciandosi trascinare dalla corrente………………..”
Malta, Polonia, Inghilterra, Repubblica Ceca, Albania, Svizzera, Egitto, Austria, Grecia, Germania, Portogallo, Perù, Sicilia e Trentino sono questa volta le mete raccontate dell’Autore. Ed è proprio nei racconti dei viaggi fatti nelle regioni italiane che traspare la maggior emozione da parte di Vezio, così legato alle bellezze, ma soprattutto alla cultura, alle tradizioni e, perché no, alla cucina…… della nostra meravigliosa penisola. Come non emozionarsi davanti ai racconti che ci fanno toccare con mano la straziante povertà dei campesinos peruviani, che ci fanno ascoltare le malinconiche vibrazioni del fado portoghese, che ci fanno immergere nella cultura bohemienne praghese, che ci fanno assaporare la pasta con i ricci siciliani e sentire il profumo dello stinco di maiale trentino…
Tra i viaggi, anche il tentativo di “visitare” la mente di un gatto, una breve e stimolante gita attraverso gli occhi meravigliosi di Lucky, il gatto rosso dallo sguardo ammaliante.
Grazie ancora Vezio, per i sentieri che ci hai tracciato e continui a tracciarci con il tuo entusiasmo che riesce sempre ad emozionare e travolgere.

Giuseppe Cringoli

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La storia della pulce nell’arte e nella letteratura

di R. Roncalli Amici

La pulce — questo minutissimo insetto, ematofago ed ubiquitario — è stato, indirettamente, uno dei principali protagonisti della storia dell’uomo. Scoperta di essere una concausa della peste bubbonica dal francese Paul Louis Simond nel 1898, la pulce è stata, peraltro, descritta sin dai tempi più remoti. Oggi si conosce dell’esistenza di più di 2000 specie di pulci (ordine aphaniptera).

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