Le Barche con le Ali
di Vezio Puccini
Prefazione: A chi conosce Vezio Puccini viene naturale, quando lo si incontra, chiedergli “quale è stato il tuo ultimo viaggio?” o ancora “quale sarà il tuo prossimo viaggio?”.
E’ emozionante vedere una immancabile luce nei suoi occhi, segno del ricordo delle avventure passate e dell’entusiasmo per quelle future. Quando abbiamo letto “La scia”, da lui descritto come un insieme di fuggevoli immagini e riflessioni raccolte qua e là su questo nostro meraviglioso pianeta e, quando sotto il tunnel della stazione di Bologna, percepimmo che aveva un’altra raccolta nel cassetto, abbiamo fortemente voluto che venisse pubblicata.
Diciotto racconti di viaggio testimoniati in prima persona, più di 20 i paesi visitati, da quelli della Vecchia Europa, alla Cina, il Sud Africa, la Louisiana, le Isole Falkland, la Nuova Zelanda, l’Australia, il Cile e la Terra del Fuoco. Il tutto impreziosito da immagini, fotografie dell’Autore. Ogni racconto, con eleganza e sobrietà, fa ammirare paesaggi e monumenti, fa vivere storia, tradizioni e culture dei luoghi visitati. E’ il viaggiatore e non il turista che scrive, e di ogni paese fa vedere i colori, ascoltare i suoni, sentire i profumi, i sapori e gli aromi e fa parlare con la gente del posto. Senza mai dare un’immagine stereotipata, fa emergere la vera essenza dei luoghi, cogliendone, con la curiosità tipica del ricercatore, le sfumature ed i particolari più profondi. Immancabile, da vero buongustaio, l’attenzione alle tradizioni culinarie ed enologiche dei luoghi. Non mancano i riferimenti alla zootecnia, come gli sparuti gruppi di bovini e di ovini senza custodi che pascolano nelle vaste estensioni di festuche in Bulgaria, le paffute lanose pecore in Irlanda e gli yak in Cina. Segno della sua profonda passione professionale?
Il titolo rievoca ancora una volta la passione di Vezio per le barche, questa volta “barche con le ali”, ali solo per difendersi dalle maree delle coste della Bretagna? Ed in copertina ancora il mare, il mare di ritorno da Pianosa. Dopo “La scia”, omaggio di Titti Giangaspero a nome di tutti gli allievi della Scuola di Bari, “Barche con le ali” vuole essere un omaggio di Napoli – città a lui tanto cara e più volte rievocata in questo libro, per similitudini o differenze con altri posti del mondo – e della Scuola parassitologica napoletana a cui lui ha così incisivamente contribuito.
Grazie Vezio, per i viaggi che ci racconti, per le emozioni che ci trasmetti, per il tuo essere, in ogni occasione, un uomo semplice, un amante della conoscenza.
Giuseppe Cringoli