Caso della bimba morta di malaria
Alla luce delle notizie incomplete o inesatte riportate da molti mezzi di comunicazione in seguito al caso di decesso da malaria avvenuto agli Spedali Civili di Brescia il 5 settembre, la Società Italiana di Parassitologia invia alle agenzie di stampa il seguente comunicato informativo sulla presenza di zanzare vettrici di malaria in Italia.
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La malaria è una malattia parassitaria causata da protozoi del genere Plasmodium, trasmessa da insetti vettori, le zanzare del genere Anopheles. Oltre a questa modalità di trasmissione, esistono casi rari di trasmissione non vettoriale attraverso trasfusioni, trapianto d’organo, contaminazione da materiale infetto in ambito ospedaliero, scambio di siringhe. Si definiscono criptici i casi per cui non si riesce a determinare la via di trasmissione, e casi introdotti quelli per i quali si accerta la trasmissione da parte di zanzare indigene.
In Italia esistono vettori capaci di trasmettere il Plasmodium. Anopheles labranchiae, insieme ad An. sacharovi e An. superpictus erano i principali vettori di malaria fino alla prima metà del ‘900, quando questa era ancora endemica in Italia, mentre altre specie, come ad esempio An. atroparvus, contribuirono al mantenimento dell’endemia in zone dove non erano presenti i vettori principali. Anopheles sacharovi è praticamente scomparsa mentre An. superpictus è attualmente relegata a pochi focolai isolati, nel Meridione e in Sicilia.
Il vettore principale, An. labranchiae, è invece ancora molto comune in parte dell’Italia centromeridionale, soprattutto in Toscana, in Sicilia e in Sardegna. Questa specie, così come An.
atroparvus, può essere infettata da Plasmodium vivax, ma non da P. falciparum, l’agente maggiormente patogeno, causa della gran parte dei casi fatali nei Paesi tropicali.
Nell’area di Trento non sono disponibili dati ufficiali relativamente alla segnalazione di vettori di malaria, sebbene la loro presenza sia da considerarsi improbabile. Nell’area costiera al confine tra
le regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia i dati più recenti mostrano segnalazioni di Anopheles non vettrici e basse densità di An. atroparvus.
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